Che tu sia un artista o che tu stia semplicemente iniziando il tuo percorso come produttore o fonico, l’importanza di avere uno spazio proprio in cui lavorare ed essere creativi è imprescindibile. Seppur vero che non è l’abito a fare il monaco, e non è il tuo equipaggiamento a scrivere una canzone incredibile, è vero anche che avere ottimi strumenti aiuti. Oggi voglio condividere con voi dei consigli professionali su come creare un home studio con un budget relativamente limitato di 1000 Euro, così che quando la vostra prossima canzone sia finita, possiate poi promuoverla qui con noi su Groover!
Nel processo di creare un home studio ci sono molti ostacoli da tenere in considerazione. Penso sia corretto assumere che la maggior parte delle persone che inizia questo percorso non avrà a disposizione uno spazio enorme, ma magari semplicemente una camera da letto, una stanza degli ospiti oppure il soggiorno del proprio appartamento. La dimensione della stanza e i materiali con cui è costruita hanno un impatto sostanziale nel suono che verrà prodotto! Bisogna anche tenere in considerazione l’inquinamento acustico, sia quello che proviene dall’esterno che sicuramente disturberà le vostre sessioni, sia il rumore che farete voi causando inevitabilmente qualche discussione con i vicini!
Tenendo tutto ciò a mente, ecco i quattro argomenti principali da considerare quando creerete il vostro primo home studio.
Ogni strumento che menzionerò qui è preso come riferimento dal sito di Thomann e avrete la possibilità di trovare una “lista dei desideri” per il tuo home studio alla fine dell’articolo con un elenco dettagliato di tutti gli articoli di cui parlerò. Nonostante tutti i prezzi qui citati siano presi da questo sito, io vi incoraggio a cercare di risparmiare ulteriormente comprando strumenti usati. Questo vi permetterà di scegliere gli articoli migliori che magari non rientrerebbero nel vostro budget. Quando si parla di strumenti audio, non c’è nessuna necessità di comprare cose nuove, l’usato va benissimo purché i proprietari precedenti abbiano avuto buona cura dei loro strumenti nel loro studio.
1. Un’interfaccia di fiducia per il tuo studio
La prima scelta che dovrai fare è quella di un’interfaccia audio. Questa scelta è fondamentale per una serie di ragioni. L’interfaccia è quello strumento che tu permette di registrare musica e allo stesso tempo ascoltare il tuo lavoro.
La conversione AD (analogico a digitale) è estremamente importante perché ha a che fare con l’approssimazione numerica del segnale elettrico registrato dal microfono. In parole semplici una buona conversione equivale ad un’alta definizione “nell’immagine audio” registrata.
Anche il suono del pre-amplificatore non è da trascurare: questo è quello strumento dentro l’interfaccia audio che aumenta il voltaggio del segnale proveniente dal microfono prima che passi attraverso ai convertitori digitali e inviato al computer.
Inoltre, è importante anche la conversione DA (da digitale ad analogico) poiché significherà un buon segnale per poter ascoltare la vostra musica (in cassa o in cuffia).
A seconda delle vostre necessità e di quante piste abbiate bisogno di registrare alla volta, ecco i miei suggerimenti: (Per circa 200 euro)
- SSL 2+
- Audient iD14 MkII
- Scarlett 414 3rd Gen
Queste interfacce sono perfette per tutti coloro che devono registrare una voce o uno strumento con un massimo di 2-4 microfoni.
Io personalmente sono un grande fan dei prodotti di Universal Audio e nello specifico dell’Apollo Solo che tuttavia costa circa la metà del budget. Ancora una volta, basandovi sulle vostre necessità e su quale sia il vostro scopo finale, c’è sempre la possibilità di fare un salto nel vuoto e procedere con l’investimento (magari comprando usato!)
Per bisogni maggiori, vi consiglio personalmente la nuova interfaccia Scarlett 18i20 3rd Gen, che ha 8 pre-amplificatori per microfoni ed è perfetta per registrare strumenti quali una batteria!
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2. Un microfono da battaglia
La scelta del microfono è sempre abbastanza difficile. La realtà dei fatti è che non esiste un microfono magico che sia meglio di tutti gli altri. Dipende davvero molto da cosa vuoi registrare. Alcuni microfoni sono meglio per alcuni strumenti, ma in un home studio è fondamentale avere un microfono da battaglia che dia il meglio in tutte le situazioni.
Se ne hai la possibilità, ti consiglio caldamente di provare dei microfoni diversi prima di comprare. Alcuni artisti suonano meravigliosamente in microfoni relativamente economici e alcuni suonano in maniera pessima in microfoni che costano quanto un’automobile.
Una scelta molto classica è il famoso SM7B, il microfono utilizzato nel 99% degli album per la voce di Michael Jackson. Se questo microfono andava bene a Michael e a Quincy Jones, sono sicuro che vada bene anche per te!
Ti suggerisco anche di considerare il microfono condensatore con diaframma largo di Warm Audio, il WA47 Jr. Questo è una versione un po’ più piccola in taglia del famosissimo Neumann U47 FET. È davvero economico per la qualità ed entrambi i microfoni costano meno di 400 euro.
Il Monitoraggio.
Questa sarà sicuramente la sezione che creerà più discussioni di questo articolo.
Il monitoraggio è importantissimo perché è la maniera in cui sarai in grado di procedere con decisioni critiche sulla tua musica e sulla maniera in cui suona. Ho deciso di dividere questa sezione in alcune parti per parlare di ostacoli ed errori comuni a chi inizia e magari suggerire delle soluzioni.
3. Il Suono Della Stanza
Senza girarci troppo intorno, il suono della stanza ha un grandissimo impatto sulla maniera in cui prendiamo decisioni sulla nostra musica. Non scenderò troppo in dettagli tecnici sul mondo dell’acustica, ma riassumendo: le dimensioni di una stanza e i materiali che la costituiscono ne conferiscono un suono e sono responsabili sia dei problemi con le frequenze che si accumulano o si cancellano, sia con la durata del riverbero.
4. Cuffie o Casse?
La risposta? Io ti direi: entrambe!
Come abbiamo appena visto, la stanza ha un impatto notevole sulle decisioni che prendiamo durante il mixaggio o mentre stiamo producendo. Ascoltare in cassa significa essere influenzati dal suono della stanza e questo bisogna ricordarlo sempre.
Può essere un esercizio divertente, quello di usare software come REW (Room Eq Wizard, è gratis!!) per misurare la propria stanza. Questo aiuterà a capire dove sono situati i problemi maggiori e come risolverli. REW è un software abbastanza complicato e avanzato, ma potresti in alternativa comprare Sonarworks, un altro software che non solo analizza la stanza ma crea anche una curva di correzione che viene imposta sulle tue casse cercando di contrastare i deficit della risposta della stanza.
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Per questo motivo io consiglio sempre di usare anche un buon paio di cuffie che ti permette di ascoltare senza interferenze da parte del suono della stanza.
Questo è un dibattito tra produttori, musicisti e fonici che non avrà mai fine poiché entrambi i lati hanno delle ottime ragioni da argomentare a favore di una scelta contro l’altra. Dopo avervi presentato in maniera molto neutrale questo dibatto, puoi continuare ad informarti e studiare per creare un’opinione che sia tua e che rispecchi le tue preferenze e il tuo modo di lavorare.
Ecco i miei suggerimenti per alcune casse per alcune cuffie.
Per quanto riguarda le casse, non ho nessun problema a consigliarvi le Alpha 50 di Focal. Sono un pochino più costose (circa 220 per cassa) ma se riesci a risparmiare, o a trovarle usate, queste hanno un suono davvero sensazionale per il prezzo.
In caso contrario, per circa 300 euro al paio, due scelte comuni sono le T5V di Adam Audio, o le HS5 di Yamaha.
Invece, parlando di cuffie, ti consiglio di provare le ATH-M50X di Audio Technica, oppure le DT-770 Pro o le DT-990 Pro di Beyerdynamic. Io personalmente preferisco le ATH!
Puoi trovare qui tutti gli strumenti di cui ho parlato!
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