I Martini Police ottengono visibilità grazie a Groover!

par Giorgio Schipani
I Martini Police ottengono visibilità grazie a Groover!

1) Martini Police, potete presentarci il vostro progetto musicale?

Siamo quattro amici musicisti che amano suonare e ancora di più farlo insieme. Suoniamo musica rock, un po’ psichedelica e un po’ funk, qualcosa che immaginiamo a metà strada tra i Parcels e i Grateful Dead, tra gli anni Settanta e il 2022. La nostra musica vive di un “vibe” collettivo che nasce proprio dalla nostra esigenza di suonare insieme: tutto ciò che nasce in saletta lo portiamo dal vivo con il medesimo spirito, cercando di far arrivare anche al pubblico quell’energia travolgente. Riuscirci è bellissimo e non esiste nulla che ci faccia sentire meglio. A marzo è uscito il nostro nuovo EP “Vibre Delivery Service” e abbiamo voluto registrare i brani in presa diretta nella stessa stanza, per far sì che le tracce fotografassero la realtà sonora e in qualche modo spirituale dei Martini Police. Cerchiamo di essere onesti nella musica che facciamo, anche nel suonare e stare insieme tra di noi: il risultato è un’energia genuina e tutta nostra, che non vorremmo perdere mai.

Martini Police su Groover

2) Come è nato il vostro progetto?

Tutto è iniziato come un trio, quando Riccardo (voce, chitarra, tastiere) e Giovanni (batteria) provavano nuove idee insieme a Matteo Sciacca, che adesso è vicino alla band come produttore artistico. Con questa formazione abbiamo suonato un paio di show e rilasciato un EP registrato su cassetta, “The Basement Tapes” (2020). Con l’ingresso di Lorenzo (chitarra, lap steel) e Matteo “Bush” (basso) la formazione si è ampliata e le cose sono evolute in fretta. Tra noi quattro è scattata la scintilla e abbiamo iniziato a lavorare costantemente sui nuovi brani, preparando un live show che raccontasse l’energia e il “vibe” che stavamo vivendo. Nel corso dell’estate-autunno 2021 abbiamo suonato svariati concerti in giro per la Lombardia, registrando anche il nuovo EP tra luglio e agosto: quello è stato uno dei periodi più belli di sempre! “Vibre Delivery Service” è uscito il 25 marzo, da allora continuiamo a suonarlo dal vivo e ci divertiamo tantissimo: a Milano abbiamo anche aperto progetti internazionali come Italia 90 e Sean Nicholas Savage. Sarà emozionante vedere cosa succederà, l’unica certezza è che le future canzoni a cui stiamo lavorando sono davvero forti!

3) Quali tipi di tematiche vi piace esplorare nella vostra musica?

Innanzitutto cerchiamo sempre di comunicare prima con la musica, usando quel linguaggio difficile da verbalizzare, eppure così potente ed efficace, almeno su di noi. I testi nascono spesso da vissuti e riflessioni personali, piccoli mondi paralleli o osservati da lontano ma non troppo. Meant to Go, ad esempio, parla di strade già battute, di arrivismo sociale vuoto e di quella sensazione di ansia e paranoia che si prova quando ci si guarda alle spalle senza riconoscersi nel proprio percorso. The Garden, invece, parla della morte della nostra cagnolina Lilly e delle riflessioni che quell’evento ha scatenato. Crediamo che l’importante sia raccontare la verità nei testi, soprattutto quando in essi ci si racconta: essere onesti insomma, dalla scrittura al palco, ci sembra davvero l’unica cosa che conta. Negli ultimi mesi stiamo rendendo costante il confronto sui testi e sui loro significati, è un processo che aiuta a fare ancora più nostre le canzoni e a lasciarci dentro parti di noi, nel modo più genuino possibile.

4) Quali sono le vostre fonti d’ispirazione?

Capita spesso di lasciarsi ispirare dalle sensazioni che si provano in intimità con se stessi, ma anche quando si vive qualcosa insieme. È difficile parlare di ciò che è distante o artificioso, mentre provare a mettere in musica idee personali e vissuti reali – anche nel modo testuale più semplice e immediato – aiuta davvero a capirci qualcosa di più. Cerchiamo di lasciarci ispirare a vicenda, ascoltandoci con attenzione e amore, perché così si arriva all’onestà e all’energia permeante che ricerchiamo anche nei testi. Musicalmente, seguiamo diversi progetti contemporanei che ci fanno impazzire: Feng Suave, Yin Yin, Papooz, King Gizzard, Babe Rainbow, e così via. Ma anche il funk italiano, l’afrobeat, la musica west-coast anni Settanta: ci piace coniugare molte direzioni in quello che suoniamo, il bello è vedere dove portano.

Groover è davvero un utile strumento, soprattutto per un progetto totalmente indipendente come il nostro. Nei periodi di promozione di una release, si ha la possibilità di far ascoltare la propria musica a tantissimi addetti ai lavori e i feedback non sono mai scontati.

5) Come descrivereste un giorno con i Martini Police?

Sicuramente vibiamo! Prima di tutto andiamo nella natura, da qualche parte qui intorno, e scegliamo uno spot dove piazzarci. Poi ci godiamo il pomeriggio con un po’ di frutta, guitarre acustiche, percussioni e chi più ne ha più ne metta. Per cena ci mangiamo uno degli squisiti piatti di Dopio Picante, pregevole cuoco e caro amico prima che nostro manager. Piani per la serata non ne abbiamo! Chi suona stasera?

Martini Police su Groover

6) Martini Police, qual è il vostro piano per il futuro?

Siamo felicissimi di poter continuare a suonare le canzoni di Vibre Delivery Service in tour, che ormai ci tiene in giro da marzo. Abbiamo recentemente vinto il contest Supernova, quindi ad agosto, tra le altre date, suoneremo anche al Color Fest e non vediamo l’ora, davvero! Qualche concerto ci sarà anche in autunno, in parallelo con il lavoro sui nuovi pezzi. È da poco uscito il video ufficiale “Meant to Go: a psychedelic trip by Sara Citella”, illustrato e animato divinamente dalla nostra amica artista Sara e realizzato con il supporto di Italia Music Lab. Continueremo a lavorare sul progetto a tutto tondo e non smetteremo un secondo di suonare!

Prova Groover!

7) Cosa ne pensate di Groover come strumento di promozione?

Groover è davvero un utile strumento, soprattutto per un progetto totalmente indipendente come il nostro. Nei periodi di promozione di una release, si ha la possibilità di far ascoltare la propria musica a tantissimi addetti ai lavori e i feedback non sono mai scontati. Anche un commento negativo è utile tanto per capire tanto cosa andare a riconsiderare, quanto per comprendere meglio l’approccio con gli interlocutori. Durante la promozione di Vibre Delivery Service, abbiamo avuto la possibilità di scambiare con tantissimi bravi professionisti e siamo arrivati a molti nuovi ascoltatori in giro per il mondo: Groover è un’ottimo strumento per imparare a nuotare in un mare che a volte sembra troppo vasto, se affrontato da soli.

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