In quanto artisti, tendiamo sempre a fare dell’arte della musica una priorità. La bellezza del creare musica è unica, che si parli di canzoni tue originali o di collaborazioni con altri artisti. Tuttavia, è quasi impossibile creare e sviluppare un progetto completamente da soli; ci saranno sicuramente altre persone coinvolte nel processo e uno degli ostacoli più comuni quando si lavora con altri collaboratori è lui: il denaro. Alla fine dei conti, noi artisti mettiamo a disposizione dei servizi ed è giusto essere retribuiti. Oggi su Groover ti diamo dei consigli su come monetizzare il tuo lavoro e non svendere la tua musica.
Monetizzare il tuo lavoro: come guadagna un artista?
Sfortunatamente, molti artisti non hanno il lusso di uno stipendio mensile. Per via di come è strutturata l’industria musicale, la maggior parte dei lavori sono pagati con percentuali di diritti, lavori una tantum, o entrambi. Gli artisti sono paragonabili ai liberi professionisti di qualunque altra industria nella maniera in cui vengono retribuiti e in cui possono monetizzare i propri servizi.
Tuttavia, ci sono dei lati positivi! In primo luogo, ciò significa che gli artisti sono totalmente in controllo di come monetizzare il proprio lavoro, e possono essere retribuiti per una varietà di servizi, come concerti, lezioni, sessioni in studio per altri musicisti, composizioni, registrazioni, vendita di gadget, licenze di sincronizzazione e più! Gli artisti sono dei veri e propri tuttofare, ma è importante sapere come monetizzare i tuoi servizi.
Secondo uno studio fatto da The Future of Music Coalition Organization, le 4453 persone che hanno risposto hanno detto che il 49% dei loro guadagni annuali deriva da insegnamento e da concerti, due lavori in cui le tue tariffe sono davvero importanti.
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Fai in modo che il prezzo sia giusto: cose da considerare
Ci sono molti fattori da tenere in considerazione quando decidi come monetizzare i tuoi servizi, e quindi le tue tariffe, ma per rendere tutto più semplice ecco le 5 che esamineremo oggi:
1. Esperienza. Quanti anni di esperienza hai? Quando decidi le tue tariffe devi sicuramente considerare quanti anni hai passato nell’industria. Più sono gli anni, più alto dovrà essere il tuo prezzo.
2. Spese. Quanto ti costerà portare a termine quel lavoro? Spese come trasporti, materiali, altre persone da ingaggiare, libri, stanze da noleggiare, studi di registrazione… tutte queste cose hanno un costo e non è giusto che vengano pagate di tasca tua. Calcola le tue spese e aggiungile al tuo preventivo. Ricorda: alla fine del lavoro dovrai aver guadagnato più di quello che hai speso.
3. Disponibilità. Il tuo calendario è libero oppure sei impegnatissimo? Sei in stagione di tour? La disponibilità è spesso un fattore che viene sottovalutato, e lascia che ti spieghi perché! Prendiamo per esempio una band che sta cercando di farsi ingaggiare da un locale per suonare. Avranno sicuramente più possibilità di essere contrattati in inverno che in estate, soprattutto le band emergenti che non hanno suonato moltissimi concerti, perché stanno richiedendo delle date che sono fuori stagione (la maggior parte degli artisti va in tour in estate). Allo stesso modo, se l’agente dovesse pensare che le tariffe siano troppe alte, potrà trovare facilmente un altro gruppo che costi meno durante la piena stagione. Devi anche considerare la tua disponibilità personale: se uno spettacolo avviene in un periodo in cui sei impegnatissimo, puoi chiedere di più per compensare gli eventuali inconvenienti.
4. Prezzo medio. Quanto chiedono in media le altre persone che offrono il tuo stesso servizio? Bisogna comprendere bene il mercato in cui si lavora. Investiga e calcola quali sono le tariffe in vigore in media, nel posto in cui ti trovi.
5. Necessità. Hai ancora bollette da pagare alla fine del mese? Questo alla fine dei conti è il motivo per cui artisti e musicisti svendono i propri servizi. Tuttavia, invece di accettare qualunque cosa, ti consiglio di calcolare quanto denaro ti serve per arrivare alla fine del mese e fare un prezzo in base a quello
Una volta che hai preso tutti questi fattori in considerazione, monetizza i tuoi servizi in maniera giusta così da poter pagare anche eventuali collaboratori e metti tutto per iscritto per rendere la questione ufficiale. In questo modo, se qualcuno vorrà collaborare con te in futuro, potrai mostrare questa documentazione. Ovviamente potrai sempre decidere di chiedere di più o di meno in base alle circostanze.
Il denaro non è tutto
Questo non sarebbe uno strumento realistico e utile se non parlassimo della forma più popolare di compensazione nell’industria musicale: i favori. Normalmente, quando si è agli inizi, non si hanno i fondi per permettersi un collaboratore di alto livello (produttore, autore, manager, ecc.), quindi, si arriva a lavorare con altri talenti emergenti e si lavora sulla base del “tu mi aiuti e io ti aiuto in cambio”. Non c’è niente di male in questo! Accettare quel concerto gratuito o collaborare su una canzone con un produttore gratuitamente può essere una buona cosa perché stai costruendo delle relazioni e l’industria musicale funziona sulla base del networking e delle relazioni personali. Tuttavia, c’è sempre l’altro lato della moneta: potrebbero poi aspettarsi che i tuoi servizi siano sempre gratuiti. Se questo è qualcosa che vuoi evitare, ti consiglio di fare sapere fin dall’inizio che questa prima collaborazione viene usata come una prova per vedere se lavorate bene insieme o no. A volte, menzionare quello che faresti pagare normalmente ma poi spiegare che puoi fare un’eccezione per loro, solo per questa volta, può essere una buona cosa da fare. Può aiutarli a sentirsi speciali e come se avessero bisogno di aiutarvi in cambio; questo è anche un modo sottile per includere i vostri prezzi futuri nella conversazione.
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Chiarezza e trasparenza fin dall’inizio
Se c’è un consiglio da prendere da questa guida è il seguente: sii chiaro e diretto fin dall’inizio. Fissa il tuo prezzo o chiedi il loro prezzo all’inizio, così non ci saranno sorprese alla fine. Strappate il cerotto all’inizio per evitare problemi o litigi sui soldi, perché quelli sono i peggiori! Se decidi che ti sarà utile collaborare con qualcuno gratuitamente, assicurati che entrambi siate d’accordo. Quando si parla di pagamento, non dare per scontato ciò che l’altra persona sta pensando. Inoltre, questo potrebbe essere un fattore chiave per predeterminare se vuoi lavorare con loro o no: forse il loro prezzo è troppo alto? O non guadagnerete abbastanza?
Inoltre, suggerisco di mettere per iscritto ciò che tutte le parti decidono. Non c’è niente di male nel mettere per iscritto un accordo, che sia un contratto o uno screenshot di una chat; un accordo scritto può tornare incredibilmente utile in futuro e può dissolvere qualsiasi controversia che si possa avere. Se siete preoccupati per il messaggio che state inviando agli altri volendo un accordo scritto, NON SIATELO. Nessuno penserà che siete troppo duri o che non volete lavorare con loro; al contrario, la maggior parte delle persone lo troverà molto professionale e ve ne sarà grata alla fine della giornata.
Puoi sempre dire di no: non ti svendere
Un malinteso comune, specialmente nell’industria musicale, è che un “prezzo basso = più lavoro” e questo NON è VERO. Inconsciamente, stai mostrando al mondo che questo prezzo è quello che valuti il tuo lavoro e quindi, ti stai svendendo per ottenere più lavori. RICORDA: quando monetizzi il tuo lavoro, puoi sempre abbassare il prezzo, ma se cominci basso dovrai lottare il doppio per ottenere tariffe più alte e potresti far arrabbiare alcune persone. Tuttavia, ci sono anche conseguenze per chiedere un prezzo troppo alto: la gente non vorrà lavorare con te. Quindi, per monetizzare il tuo lavoro in modo efficace, devi trovare un sano equilibrio tra prezzo tattico e retribuzione equa.
Inoltre, poiché abbiamo a che fare con un mondo artistico, a volte è difficile separare l’arte dall’artista, ma non dimenticare che vieni pagato per uno scambio di beni e servizi. Non prendere i preventivi per i vostri servizi come attacchi personali alla vostra arte e non lasciate che abbassino la vostra autostima e la vostra sicurezza. Soprattutto, ricorda che puoi dire di no ai lavori! Anche se puoi essere desideroso di lavorare, se il lavoro non è in linea con i tuoi valori o non pensi di essere pagato equamente per il tuo lavoro, allora non farlo.
Pertanto, suggerisco di parlare di retribuzione da subito. Anche se può essere scomodo, ti risparmierai un sacco di mal di testa. Se sei diretto con le persone con cui lavori fin dall’inizio, non si aspetteranno nulla di diverso da te.
– Traduzione di Giorgio Schipani –