Hai lavorato duramente per far conoscere la tua musica, magari usando Groover per promuoverla e finalmente i tuoi sogni si sono realizzati: un’etichetta discografica ti offre un contratto!
Innanzitutto, congratulazioni per i tuoi risultati. Con questo articolo, vorrei guidarti attraverso alcuni degli aspetti più comuni di un contratto con un’etichetta discografica, cosa aspettarsi e cosa evitare, in modo che tu sia preparato e tutelato da situazioni indesiderate.
Nel mondo di oggi, ci sono un sacco di opzioni quando si tratta di etichette discografiche, che possono essere raccolte in due categorie principali: le major e le etichette indipendenti. Le combinazioni possibili sono quasi infinite, infatti sono disponibili etichette per artisti di tutte le dimensioni. Mentre le major solitamente rimangono molto più “tradizionali” nei loro contratti, le etichette indipendenti hanno spesso la possibilità di offrire un input più creativo, creato su misura per l’artista specifico, ma con lo svantaggio di avere spesso meno budget e una rete di contatti più limitata.
Quindi cosa dovreste aspettarvi di vedere in un contratto? Analizziamo insieme alcune delle sezioni principali!
1. Stabilire il contesto
Prima di tutto, ogni contratto rispettabile inizierà stabilendo chi sono le parti che stanno stipulando l’accordo (questo significa tu come artista e l’etichetta con il loro rappresentante). Una data dovrebbe apparire in cima per stabilire una cronologia degli eventi e qualsiasi altra informazione relativa a te come artista e all’etichetta come azienda.
In questa sezione è anche importante che tutta la terminologia specifica pertinente al contratto sia definita perché sarà usata ripetutamente in tutto l’accordo. Alcuni esempi: definire termini come “Master”, “Artista”… ecc. Questa sezione ha lo scopo di un’introduzione al contratto!
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2. Durata, Termini e Aspettative
Dopo l’introduzione, la prima sezione del contratto sarà quella del “Termine”, nota anche come clausola temporale. Qui, l’artista e l’etichetta si accorderanno sulla durata dell’impegno e della relazione. In questa clausola, è molto importante determinare anche quali sono le aspettative che riguardano il quantitativo di musica che dovrà essere prodotta e in quale lasso di tempo. Si noti che quest’ultimo punto è applicabile solo se l’etichetta sta firmando l’artista. Gli accordi di licenza e distribuzione di solito non richiedono all’artista di produrre una quantità specifica di musica sotto la “tutela” dell’etichetta, tuttavia, avranno comunque bisogno di definire la durata dei diritti di licenza.
In questa sezione, l’artista deciderà per quanto tempo cedere i diritti della sua musica all’etichetta, e si metterà d’accordo definendo il tipo di rapporto: se si tratterà di un contratto esclusivo con l’etichetta, che si prenderà cura di tutti gli aspetti o se l’artista sarà autorizzato a entrare in partnership con terzi per quanto riguarda il merchandising, tour, produzione ecc.
Infine, in questa prima sezione, ci si può anche aspettare di vedere una clausola che permetterà all’etichetta di usare nome e immagine per distribuire e promuovere la musica dell’artista in causa.
3. Gli aspetti finanziari di un contratto discografico
La parte seguente dell’accordo comporterà tutto ciò che ha a che fare con il denaro e le spese. Questo è di solito diviso in due parti:
Anticipi e sostegno finanziario.
Quando si parla di anticipi, si parla del denaro che l’etichetta darà come “caparra” all’artista per pagare la realizzazione di un album e finanziare il processo di produzione e le spese di vita (il salario). L’importo dipenderà dal tipo di contratto, dalle dimensioni e dal budget dell’etichetta e dalla popolarità dell’artista. Questo denaro può essere considerato recuperabile o non recuperabile: questo significa che l’etichetta potrebbe chiedere di trattenere i pagamenti delle royalties dall’artista fino a quando il loro investimento iniziale non sia stato ripagato per intero o in una percentuale concordata.
In questa sezione, è spesso possibile trovare un accordo riguardante la proprietà delle registrazioni (i cosiddetti “Master”). La regola generale è che chi paga il disco, possiede i master. In passato, questo significava che le etichette possedevano i master della maggior parte dei loro artisti. Al giorno d’oggi, gli artisti lottano per mantenere la proprietà delle loro registrazioni e per questo motivo, guardano sempre di più alle etichette indipendenti e agli accordi di licenza/distribuzione piuttosto che ai contratti completi per artisti offerti dalle grandi etichette.
Suddivisione delle royalties
Nella seconda parte, ci si accorda su una divisione percentuale delle royalties. Questo termine varia a seconda di ogni caso individuale e cambia anche in base allo scambio: solitamente, più soldi vengono ricevuti dall’artista come anticipo, più alta sarà la quota che l’etichetta chiederà nei pagamenti delle royalties. Le royalties possono includere i diritti meccanici (per i dischi fabbricati come CD, Vinile o cassette…), l’editoria, lo streaming e si estendono a qualsiasi altra forma di reddito percepito dall’artista.
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4. Le ultime sezioni: dettagli, ancora dettagli e clausole di terminazione
Ci siamo quasi! Come ho detto prima, i contratti sono diversi e possono variare ma, nella maggior parte dei casi standard, hanno altre due sezioni molto importanti alla fine.
La penultima parte del contratto conterrà alcuni punti vari, tra cui, ma non solo: qualsiasi compenso forfettario che l’etichetta potrebbe pagare all’artista (da notare che è sempre l’etichetta a pagare l’artista e non viceversa, come vedremo nell’ultimo paragrafo di questo articolo!) Qualsiasi accordo specifico riguardante tutte quelle canzoni che potrebbero far parte di una compilation o che sono già state pubblicate come singoli; l’artwork dell’album, i videoclip o anche delle idee per la promozione. Qui possiamo anche trovare una scadenza stabilita per la pubblicazione di nuova musica (che è una clausola temporale, ma che non appartiene necessariamente alla sezione del “Termine”).
Infine, il contratto terminerà con punti che sono di natura burocratica/legale. Di solito ci sono molti punti elencati e possono differire per vari motivi. I più comuni sono:
- L’artista garantisce di avere il diritto di stipulare il contratto e di non aver bisogno del permesso di terzi.
- Si stabilisce cosa succederebbe in caso di rescissione anticipata del contratto (qual è il preavviso richiesto e quale sarà la liquidazione necessaria per compensare il capitale investito).
- Infine, l’accordo di solito termina dichiarando la giurisdizione nazionale del contratto (in caso di problemi, c’è la necessità di stabilire in quale Paese si andrà in tribunale).
5. Campanelli d’allarme nei contratti e cosa evitare
Abbiamo parlato di quali sono le caratteristiche più comuni di un contratto con un’etichetta, tuttavia adesso vorrei anche evidenziare alcuni punti che dovrebbero far suonare dei campanelli di allarme. Ricorda che è sempre nei tuoi diritti mettere in discussione qualsiasi punto che non ti sia chiaro e, se necessario, cercare un consiglio legale da un avvocato specializzato nell’industria musicale.
Ecco alcune cose di cui si dovrebbe essere consapevoli e cercare di evitare:
- L’etichetta vi chiede soldi! Come ho detto prima, è sempre l’etichetta che dovrebbe pagare l’artista e non viceversa! Se la vostra “etichetta” vi chiede dei pagamenti, probabilmente è meglio rifiutare gentilmente e trovare un nuovo partner.
- Fate attenzione ai contratti che vi bloccano in un accordo a lungo termine e con esclusiva assoluta.
- Non cedete i diritti sulla vostra musica per la “durata del copyright”: in Europa questo equivale a 70 anni dopo la vostra morte!
- State lontani da qualsiasi accordo che vi chieda la stessa percentuale di royalties di quelle richieste da un’etichetta major ma senza né l’anticipo finanziario né altri benefici (promozione, rete, accesso a strutture, produttori, cantautori e fonici di alto livello).
- Fate attenzione ai contratti che dichiarano che i vostri master sono completamente di proprietà dell’etichetta. Cercate invece di mantenere la proprietà dei vostri master o almeno condividere la proprietà con la vostra etichetta.
- Prestate particolare attenzione alle clausole di rescissione e a qualsiasi clausola che possa suggerire che l’etichetta possieda le registrazioni per sempre anche dopo la rescissione del contratto e che possa concedere loro il diritto di usarle per qualsiasi scopo. (Vedi Immagine)
Vuoi scoprire come firmare con un’etichetta? Leggi il nostro articolo!